Ci sono varie opinioni in merito alla necessità di intervenire o meno con la concimazione autunnale della vite. Alcuni viticoltori temono che questa possa essere oggetto di lisciviazione dei nutrienti e preferiscono concentrare tutta la nutrizione della pianta direttamente in primavera.

In verità però, l’applicazione dei concimi in due distinte fasi fenologiche permette ai nutrienti di essere disponibili per la pianta per un lasso di tempo maggiore, e quindi di sfuggire ai tanto temuti fenomeni di lisciviazione. Proprio per questa ragione, noi della Di Pietro consigliamo di dividere la concimazione in due momenti distinti.

La vite, ad esempio, nel post raccolta si prepara a entrare nella fase di riposo vegetativo, durante la quale ha bisogno di ripristinare le riserve di nutrienti che sono state consumate durante la stagione produttiva. Pertanto, affinché le riserve nutrizionali della pianta possano essere correttamente reintegrate ed utilizzate nella ripresa vegetativa dell'annata successiva, è necessario intervenire nel post vendemmia con prodotti a base di sostanze organiche e azoto. Ma procediamo per gradi e partiamo dall'analisi del ciclo vegetativo della vite.

Ciclo vegetativo

La natura è una macchina perfetta, tanto è vero che in condizioni ottimali e in assenza di manipolazioni umane, l'ecosistema reintegra autonomamente quanto perso con la produzione. Le piante si nutrono dI elementi nutrivi, gli animali delle piante, i microorganismi degli animali e dei residui vegetali, che a loro volta liberano nutrienti per le piante (come da immagine 1).

Nell'agroecosistema però, in presenza di attività umane che condizionano il normale ciclo vegetativo, e con prelievi dovuti alle produzioni agricole, i normali cicli vengono interrotti e si rende necessaria la reintegrazione degli elementi persi con la concimazione e con le lavorazioni del terreno.

La concimazione autunnale, di fatto, va ad intervenire integrando la sostanza organica venuta a mancare nel sistema (come da immagine 2), ed è di fondamentale importanza per la nutrizione delle piante e per la ripresa dell'intero ciclo dell'ecosistema. Essa, infatti, permette di migliorare notevolmente le caratteristiche fisiche del terreno: riduce la probabilità di fessurazioni, permette un maggiore assorbimento dei nutrienti, rende disponibili  molti elementi nutritivi e consente una migliore crescita microbica.

I microrganismi, infatti, molto spesso vengono sottovalutati nonostante siano di fondamentale importanza in quanto decompongono i residui animali e vegetali nel suolo e restituiscono alle piante ciò che esse stesse prelevano dal suolo, aumentandone la produttività.

Analisi del terreno

Per eseguire correttamente una concimazione autunnale nel vigneto bisogna interrogarsi su quali siano le disponibilità degli elementi realmente presenti nel suolo di coltivazione. Per capire quali siano le carenze nutrizionali nel nostro vigneto è necessario effettuare un'analisi del terreno e confrontare le dotazioni chimiche e fisiche del suolo analizzato con le esigenze nutrizionali della pianta.

Si tratta di un'operazione preliminare indispensabile per una concimazione mirata della pianta. Noi della Di Pietro Srl, in collaborazione con la Cifo, affianchiamo i nostri clienti aziende agricole sia nell'analisi che nella nutrizione del terreno, attraverso un servizio dedicato dei nostri consulenti agronomi, disponibile su prenotazione.

Sostanza organica e miglior concime autunnale

Dunque, con i dati alla mano possiamo valutare quale sia il piano di nutrizione più adatto per le nostre esigenze di concimazione. Ricordiamoci che alcuni dei più importanti fertilizzanti del periodo sono gli stallatici ottenuti da letame e residui vegetali (ad ese. Eco-Life, Baseos Orga Starter, YaraSuna Riserva ecc.). Questi prodotti permettono di migliorare la struttura del terreno e di apportare gli elementi minerari indispensabili in post vendemmia.

Consulenza gratuita dei tecnici della Di Pietro

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